L’AMICIZIA: SENTIMENTO UNIVERSALE

ELENAL’amicizia fin dai tempi più antichi è stata sempre quell’elemento che ha accomunato l’uomo, sua peculiare specificità; l’ha fatto sentire più sicuro, più forte nell’ affrontare la vita; oggi la maggior parte dellle persone tendono ad altre forme di amicizia e purtroppo non si ha più un vero e proprio rapporto di scambio reciproco, addirittura si parla di “un superamento dell’amicizia” per così dire “classica”. Quell’amicizia che ha segnato la vita di grandi uomini e li ha fatti diventare tali ,nonostante avessero molto potere nelle loro mani, distinguendo sempre quella vera da quella apparente,per scopi non sinceri, ma di convenienza.

L’amicizia è stata da sempre uno dei sentimenti più discussi dagli artisti di ogni genere come oggetto d’indagine delle loro opere. Insomma, l’amicizia è quel sentimento di cui l’uomo non ha mai potuto fare a meno, ovviamente,intendendo l’amicizia vera quella che produce e non è sterile, o solo apparente. Lo stesso Cicerone, uomo politico di grande rilevanza ed esponente della latinità, nel 60 a.C. scrisse un trattato sull’amicizia, in cui egli stesso afferma:”Devi sapere che in questo momento non c’è nulla che mi manchi tanto quanto una persona che io possa mettere a parte di tutto ciò che mi da qualche pensiero, una persona che mi sia amica. Sì, perché quelle mie amicizie d’apparato, pura esteriorità, valgono qualcosa per il lustro del mondo, ma per la domesticità intima sono sterili”(Marco Tullio Cicerone, Lettere ad Attico,1-5. a cura di S. Rizzo, A. Mondadori, Milano 1991), per sottolineare l’importanza dell’amicizia e quanto essa possa dare ad entrambe le parti. Persino Dante in un suo sonetto si sofferma sul tema dell’amicizia poetica dicendo:”Guido, i’vorrei che tu e Lapo ed io fossimo presi per incatamento e messi in un vasel, ch’ad ogni per mare andasse al voler nostro e mio”. L’amicizia di Dante è un’amicizia indissolubile, data da un legame di spirito che permetterebbe addirittura l’isolamento dal mondo circostante con i suoi amici. Si entra in un periodo in cui l’amicizia diventa fonte di opere letterarie, ma non solo anche di opere artistiche come Raffaello il quale utilizza l’amicizia per comporre un quadro(Raffaello Sanzio, Autoritratto con un amico,1518-1519 olio su tela, Parigi, Museo del Louvre) addirittura dicono che“coinvolge lo spettatore nel suo personale dialogo con l’amico che Raffaello sembra rassicurare con la sua seria espressione del volto”(Raffaello, I capolavori, a cura di N. Baldini, Rizzoli, Milano 2003 ). Attraverso i testi letterari e tutte le forme di espressione esistenti non si mostra solo la positivà dell’amicizia,ma anche quanto essa possa essere difficile da gestire e abbia bisogno di altri sentimenti,oltre l’affetto,come accade nell’Amico Ritrovato, in cui l’amico dell ‘autore(ebreo) successivamente alla gioventù diventerà un nazista, per poi distaccarsi, solo dopo molto tempo i due si rincontreranno e l’autore scoprirà il passato dello storico amico,per il quale avrebbe dato la vita”Ho esitato un po’ prima di scrivere che “avrei dato volentieri la vita per un amico ”ma anche ora, a trent’anni di distanza, sono convinto che non si trattasse di un’esagerazione e che non sarei solo stato pronto a morire per un amico, ma l’avrei fatto quasi con gioia”, e grazie al perdono riusciranno a riconciliarsi e creare un legame, una parte del testo dice:”Afferrai l’opuscolo con intenzione di stracciarlo ma, all’ultimo momento, mi trattenni. Facendomi forza, quasi tremando, lo aprì alla lettera H e lessi “VON HOHENFELS”,Konradin, implicato nel complotto per uccidere Hitler. Giustiziato” (F.Uhlman, L’amico ritrovato, trad. it. Di M.G. Castagnone, Feltrinelli, Milano 1986).Il tema dell’amicizia è presente anche in numerose canzoni; come in quella di Guccini esprimendo l’idea della libertà, il sentirsi quasi invincibili insieme, eil rendersi conto che la realtà poteva essere molto più forte delle parole che si dicevano, anche solo per ferirsi; infatti il cantante scrive:”Ma d’illusione non ne abbiamo avute o forse si, ma nemmeno ricordo,tutte parole che si son perdute con la realtà incontrata ogni giorno”.(F. Guccini, Canzone per Piero ) L’amicizia però ha subito un evoluzione non molto positiva negli ultimi anni, anzi si è cristallizzata dietro un “muro”. Al tempo d’oggi,l’uomo per relazionarsi con l’altro utilizza facebook o altre forme di comunicazione digitali, che nonostante lo facciano sentire, apparentemente, a contatto con gli altri in realtà è molto più solo di quanto crede. L’era digitale ha rotto i rapporti umani che permettevano di vedere il cambiamento di un amicizia : litigare e subito far pace, ma allo stesso tempo aiutare nell’ istante stesso in cui si chiedeva aiuto. Ora si preferisce avere la quantità alla qualità, ma questa quantità quanto può definirsi “amicizia”? Eppure si dialoga sempre più spesso con sconosciuti, ai quali si racconta anche più di quanto si deve, ritenendoli amici e dopo ciò ci si sente soli, questo accade a causa di un rapporto avvenuto non frontalmente ma attraverso uno schermo di computer, non conoscendo in realtà le vere caratteristiche e i punti affini dell’altro. Rodotà scrive infatti un articolo proprio sull’amicizia al tempo di facebook dicendo:”l’amicizia da qualcosa che le persone condividono a qualcosa che ognuno di noi abbraccia per conto suo. Ecco perché dopo pomeriggi domenicali passati a chattare non ci si sente appagati casomai lievemente angosciati e col mal di testa (William Deresiewiecz autore di un saggio su The Croniche of Higher Education )un amicizia ridotta a scambi in bacheca.” (M. L, Rodotà, L’amicizia svuotata nell’era Facebook. Meno tempo assieme e affinità, più dialoghi tra (quasi)sconosciuti, in “Corriere della Sera”,27 dicembre 2009). Insomma l’amicizia è stata sin dalle ere più remote un sentimento di cui l’uomo non ha potuto fare a meno, anche se si è evoluta forse in peggio è sempre rimasta una parte integrante e importante della vita dell’uomo, capace di arricchirla, per questo la si cerca così “disperatamente” anche dietro uno schermo.
Elena Grassia

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